[002] Magic History “RIVALS OF IXALAN” [2a parte]

Ed eccoci giunti al gran finale del ciclo di Ixalan, dove importanti rivelazioni vengono disvelate!
Vi preannunciamo fin da ora che il prossimo appuntamento con la Magic History vi aprirà la mente su tutti i fatti e i personaggi legati a DOMINARIA, lo “storico” e incredibile piano in cui sarà ambientato il prossimo set di magic in uscita ad Aprile!

Ed ora… buona lettura!

Quando Azor conclude il racconto, la memoria di Jace si sblocca del tutto, e anche gli ultimi frammenti riguardanti lo scontro su Amonkhet e la fuga su Ixalan (fuga, peraltro, condizionata da Ugin, che ai tempi del loro incontro su Zendikar alcuni mesi prima, aveva incantato la mente di Jace per farlo viaggiare fino ad Ixalan qualora qualcuno avesse tentato di accedere al ricordo di quell’incontro) tornano ad essere accessibili.

Jace ricorda chi è Bolas, e sa che Vraska lavora per lui.

Tuttavia la reazione del telepate è molto più moderata del previsto. Si limita a spiegare a Vraska chi sia esattamente Bolas e perché non dovrebbe avere accesso al Sole Immortale, e la gorgone a sua volta gli racconta tutto ciò che sa di lui e del suo piano di meditazione. Assieme, i due planeswalker ripassano le ultime mosse di Bolas per cercare di capire quale sia il suo obbiettivo finale. Dapprima ha mandato Tezzeret a recuperare un artefatto per lo spostamento interplanare, il Ponte di Kaladesh; poi ha recuperato il suo esercito di eterni su Amonkhet e infine il Sole Immortale su Ixalan. Jace scava nei propri ricordi, e riesce a recuperare un frammento strappato dalla mente di Bolas riguardante il suo obbiettivo, un frammento che rivela la presenza di Ravnica tra i piani del drago.

A quel punto entrambi si lasciano prendere dallo sconforto. Vraska comincia a parlare e a riflettere ad alta voce, mentre Jace si rende finalmente conto che i Guardiani non sono stati capaci di proteggere proprio nulla. E il peggio è che, se Vraska riporterà il Sole a Bolas, lui saprà che Jace sa, ed ucciderà sia lei che il telepate. È in quel momento che alla gorgone viene in mente un’idea folle quanto brillante: farsi cancellare la memoria.

Jace inizialmente è titubante, ma Vraska riesce a convincerlo affermando che dovrà eliminarli solo temporaneamente, e che potrà farglieli ricordare una volta che si rincontreranno su Ravnica e lui la chiamerà “capitana”. Nel frattempo Jace dovrà cercare aiuto da Niv-Mizzet, che probabilmente sarà ben felice di mettere i bastoni tra le ruote ad un altro drago antico e intelligente quanto e forse più di lui, e degli altri guildmasters di Ravnica. Con la promessa di rincontrarsi in futuro per un caffè ed un buon libro, Jace sostituisce i ricordi della gorgone riguardanti Ixalan con memorie false, poi si rende invisibile e attende che Vraska chiami Tezzeret.

Nel frattempo, nella stanza sopra la camera del Sole Immortale, Vona, Mavren Fein e Kumena vengono raggiunti da Tishana, Huatli, Angrath, Malcolm e Braghe, e cominciano a combattere per il possesso dell’artefatto. Dopo diversi minuti, però, accade qualcosa: il Sole Immortale scompare nel nulla, trascinato da Tezzeret su un altro piano, e mentre Angrath, finalmente libero dopo quattordici anni di prigionia in quel piano, abbandona Ixalan per riabbracciare le sue figlie su Kaldheim, Santa Elenda appare ed obbliga i suoi vampiri ad abbandonare la Città Dorata. Ora che il Sole non c’è più, i vampiri non hanno più bisogno del potere per custodirlo, ma il Pipistrello dell’Est ha ancora intenzione di tornare in Torrezon e riformare la sua chiesa.

Raggiunti da un messaggio telepatico di Jace che rivela loro che la capitana Vraska non potrà più tornare prima di qualche tempo, Malcolm e Braghe abbandonano Orazca, seguiti poi dai plasmatori Kumena e Tishana e da Huatli, che parte verso la capitale dell’Impero del Sole a cavallo di Zacama, ma non prima di essersi assicurata che gli Araldi siano disposti a discutere di pace con il suo popolo.

Ma una volta tornata alla capitale ed aver raccontato ciò che ha vissuto (oltre al fatto di essere una planeswalker) all’imperatore Apaztec Intli III, quest’ultimo tradisce la sua fiducia, ed afferma di non essere affatto interessato a fare la pace con gli Araldi. Con il potere della Città Dorata (anche senza Sole Immortale) e i dinosauri antichi che la abitano nelle sue mani, Apaztec è convinto di poter conquistare non solo tutte le terre degli Araldi che un tempo appartenevano al suo popolo, ma anche il continente di Torrezon.

Delusa dal suo imperatore, Huatli torna a casa, racconta ai suoi parenti quello che Apaztec le ha detto e si convince ad abbandonare il piano, così che l’Imperatore non possa sfruttare lei e il suo potere (se non le sue conoscenze) per fare del male.

Mentre Huatli parte per Kaladesh e fa la conoscenza di Saheeli Rai, Vraska fa rapporto a Bolas, il quale scava nella sua mente per vedere con i suoi occhi il lungo viaggio della gorgone. I ricordi falsi costruiti da Jace ingannano il drago, il quale, soddisfatto dell’operato di Vraska, le concede la sua ricompensa, rivelandole dove potrà trovare il guildmaster Golgari Jadar ed eliminarlo una volta per tutte.

Ancora una volta, la storia si ripete, e un lich guildmaster golgari sta per essere sconfitto dallo sguardo pietrificante delle gorgoni, esattamente come era accaduto al parun Svogthir quando le Sorelle di Pietramorte si erano rivoltate contro di lui.

Jace, invece, una volta assicuratosi di essere rimasto solo all’interno della stanza del Sole Immortale, raggiunge Gideon su Dominaria, dove Ajani aveva dato appuntamento ai Guardiani una volta che fossero tornati da Amonkhet, e atterra su un oggetto fatto di legno e metallo che si muove velocemente nel cielo.

Pochi giorni dopo la partenza di Huatli, l’Imperatore Apaztec e il suo esercito di soldati e dinosauri raggiungono un’Orazca ormai vuota, e ne prendono possesso in nome del Triplice Sole.

 

Vi salutiamo con 3 finali alternativi, in universi paralleli, che Magic ha voluto proporre, probabilmente tutti possibili conclusioni rimaste al vaglio fino all’ultimo nelle menti degli “scenografi” di Wizards!

In un multiverso alternativo, Orazca cade invece nelle mani degli Araldi del Fiume. Tishana richiama gli altri plasmatori per discutere del destino della Città Dorata, ma è sicura che ascolteranno la sua proposta: rendere la città la loro nuova capitale, sfruttando il suo collegamento con i fiumi e la sua magia per difendersi dall’Impero del Sole.

In un secondo multiverso alternativo, invece, Orazca rimane vuota. L’Impero non sembra avere interesse in essa, così come non sembrano averne né i pirati, né i plasmatori, né tantomeno Santa Elenda. Solo Vona, che ha un cuore da conquistatrice, tenta di reclamarne il possesso, abbandonando una Elenda giù stufa di averla attorno ed un Mavren Fein completamente sottomesso alla volontà della sua santa vivente. Ma la vita della vampira si conclude quando un dinosauro chiude le sue fauci attorno a lei.

In un terzo multiverso alternativo, infine, sono Braghe, Malcolm e la ciurma della Belligerante a reclamare Orazca. La Città Dorata di Malcolm e Braghe, autoproclamatisi co-imperatori, è simile ad un bar della Secca, dove l’equipaggio gioca a carte, beve e si gode l’enorme quantità di oro che lo circonda. È probabile che, sotto il controllo di Malcolm e Braghe, la Città Dorata sia diventata una seconda Secca, un luogo dove tutti i pirati possono convergere per giocare, bere e godersi i propri tesori senza timore di essere uccisi da quelli che in mare sarebbero loro nemici.

E così si conclude quindi la storia di Rivali di Ixalan, e inizia quella di Dominaria.

 

A cura di Francesco Cambilargiu

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